Mi presento, sono Anthony Le e sono della classe 1978. Il nome ti colpisce fin da subito, immagino. Ebbene sì, sono originario del Vietnam. E lascia che ti dica una cosa: ne ho passate davvero di tutti i colori. I miei genitori hanno fatto
la famigerata guerra in Vietnam, un conflitto spietato durato 20 anni, dal 1955 al 1975. All’epoca la nazione era divisa in due: il nord era governato dal regime comunista di Ho Chi Minh, mentre il sud era stato colonizzato prima dai francesi
e poi dagli americani. La mia famiglia era benestante, con terreni e templi e mio padre lavorava come ufficiale della
MP (military police) a supporto degli americani (eravamo del Vietnam del sud). Bene, gli americani han combattuto questa guerra per anni, ma alla fine sono stati sconfitti, incapaci di contrastare l’esercito del Vietnam del nord che conosceva il territorio molto meglio di loro e aveva accesso a una vasta rete di gallerie sotterranee. Il risultato per la mia famiglia? Disastroso: ci hanno espropriato tutto e ci siamo di colpo trovati a fare la fame, senza nulla. A questo si aggiunge un grosso problema. Ti ho appena accennato che mio padre era un ufficiale che ha aiutato gli americani. Bene (per modo di dire), dopo l’unificazione del Vietnam venivano fucilati tutti gli ufficiali che avevano combattuto a fianco degli americani. Mio padre è quindi dovuto fuggire da solo con i barconi ed è approdato in Italia. Io e il resto della famiglia siamo invece rimasti in Vietnam e ci siamo ricongiunti con lui solo in un secondo momento. Avevo solo 5 anni quando atterrai in Italia, assieme a mia mamma e i miei fratelli. Le difficoltà però non finirono qua, no. All’età di 16 anni i miei decisero
di trasferirsi in California poiché negli USA c’era “più futuro”. Io decisi di non seguire i miei genitori e rimasi qui in Italia assieme a mia sorella. Il motivo? Da una parte non volevo lasciarla sola e dall’altra non andavo molto d’accordo con mio padre. Quindi mi sono trovato a dovermela cavare da solo e farmi le ossa in un mondo dove avevi due scelte: o ti rimboccavi le maniche duramente, oppure facevi la fame. Fui costretto ad abbandonare il liceo e trovarmi un lavoro. Ed è proprio qui che iniziò il duro percorso che oggi mi ha portato a essere un consulente professionista.
Questo piccolo excursus storico era importante per mostrarti che non sono partito da una situazione privilegiata, ma mi sono costruito da solo, grazie a sudore e determinazione. Ora ti dico due parole sul mio percorso lavorativo, dove ho appreso tutti i segreti della consulenza.
La mia Famiglia
Mi ritengo l’uomo più fortunato al mondo poichè ho una bellissima compagna che mi sostiene e due splendide figlie che mi amano, una nipote che mi aiuta nel lavoro e un cane pasticcione; ho sempre lottato per creare questa condizione e continuerò a farlo. La vera essenza della mia vita è la mia Famiglia.
Magazziniere
Il mio primo lavoro è stato operaio magazziniere, dovetti abbandonare il liceo e guadagnarmi da vivere. Di giorno lavoravo e di sera andavo a scuola. Alcuni lo chiamano sacrifici io lo definisco opportunità.
Consulente
All’epoca non c’era internet e uno dei pochi modi per trovare annunci di lavoro era il giornale. Presi quindi il giornale e lo spulciai a caccia di annunci. E…bingo! Trovai un’azienda che cercava un consulente porta a porta per piazzare prodotti quali tende, lenzuola, pentole, ecc.. Emozionato mi candidai subito all’annuncio, ansioso di lanciarmi in questo nuovo lavoro.
Di Passaggio
Agente immobiliare, Agente per azienda Antincendio, Agente per biotecnologie ambito medico ed estetico, Agente per prodotti da laboratorio analisi e ricerche mediche/tecnologiche, Commerciale per agenzia interinale.
L’esperienza lavorativa
che mi ha cambiato di più
Agente per multinazionale nell’ambito della formazione informatica e lingue. Rimasi a lavorare per molti anni. Partii come agente junior che vendeva corsi di formazione e in poco tempo feci passi da gigante, diventando prima ispettore e poi vicedirettore e infine direttore della sede di Vicenza (l’azienda aveva sedi in tutta Europa).
Mi occupavo di tutto, dal reclutamento di nuovi agenti e telefoniste, alla loro formazione. Spesso erano molto più grandi di me, io all’epoca avevo solo 21 anni e affiancavo signori/e di 40-50 anni. All’inizio, in fase di selezione, avevano la puzza sotto il naso per via della mia giovane età ma quando mi vedevano in azione in consulenza si ricredevano subito. In pratica avevo realizzato il mio sogno e raggiunto il successo che tanto avevo agognato.
Nuova frontiera:
ho aperto la mia prima azienda
Come puoi immaginare la mia vita cambiò radicalmente. Questo fu il mio trampolino di lancio: da allora ho sempre lavorato in proprio. Ho poi creato altre attività: agenzia di comunicazione, agenzia di eventi e sfilate, concorsi di bellezza, agenzia di modelle e casting, e-commerce di successo e, infine, l’azienda che si occupa di formazione in ambito beauty, vendita di prodotti e marketing strategico. Ti sembrano troppe aziende? Hai perfettamente ragione! Tuttavia c’è un insegnamento anche qui: non mi sono mai fermato in un settore solo e sono sempre stato al passo con il mercato. Ho infatti cambiato settore a seconda delle richieste del mercato e questo mi ha permesso di conoscere tantissimi settori a livello merceologico.
È importantissimo per un consulente, perché significa conoscere molto bene il territorio ed essere in grado di applicare il proprio metodo a qualsiasi settore. L’unica cosa che cambia è il prodotto/servizio che si vuole vendere, ma il metodo è sempre lo stesso.
Ovviamente ti devi adeguare al cliente che hai davanti, ma è fondamentale che tu abbia un metodo efficace ed è proprio quello che voglio mostrarti in questo manuale. Lo scopo di questo manuale non è infatti raccontarti la mia storia o farti vedere quanto sono bravo.